Collevecchio - Guida Turistica

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.: COLLEVECCHIO
 Collevecchio è un comune di 1.480 abitanti in provincia di Rieti. Il territorio di Collevecchio appartiene storicamente alla Sabina, si trova precisamente nella parte della Sabina Nord-tiberina tra il Monte Soratte la Valle del Tevere e la catena preappenninica dei Monti Sabini, confina a sud-est con la provincia di Roma e la provincia di Viterbo, sfiorando a nord quasi la provincia di Terni, quindi la regione Umbria. Il comune di Collevecchio comprende anche due frazioni, Cicignano con una particolare cinta muraria circolare e Poggio Sommavilla di rilevante interesse storico-archeologico, infatti sorge su una necropoli Sabino-Tiberina. I reperti trovati sono esposti nei musei civici di Magliano Sabina e Rieti, alcuni sono conservati nel Museum of Fine Arts di Boston e nel Museo Nazionale di Danimarca a Copenaghen. Il sito nasce nel XIII secolo, quando gli abitanti di Castrum Mozzano, decimati dalla malaria, chiedono e ottengono da Papa Innocenzo IV che nell'ottobre del 1253 di ritorno a Roma da Assisi soggiorno' proprio a Mozzano, di spostarsi nel vicino Castrum Vetulum detto volgarmente Collisvetulus, nella giurisdizione dello stesso Mozzano, dall'aria più salubre.
  Le prime conferme di aggregazioni di popolazioni nell'odierno comune di Collevecchio risalgono al paleolitico, genti italiche di origine indo-europea frequentavano la parte di confluenza tra i corsi d'acqua , L'Aia, Treja e il Tevere e la parte semi collinare tufacea nell'attuale zona di Grappignano. Nell'età del bronzo si intensificano insediamenti nei costoni e nei pianori sopra la fascia che sovrasta la valle del tevere, si consolida una costante attivita' di scambio con le popolazioni dell' opposta sponda del fiume i Falisci. Nell'età del ferro nella zona di Poggio Sommavilla si insediano nuclei sparsi di capanne intervallate ad ampi spazi destinati alla coltivazione, nella parte che dominava la confluenza del torrente dell' Aia di Vescovio nel Tevere. Nel Periodo arcaico si occupa il pianoro di cima ed il pendio del colle, dove attualmente sorge il borgo di Poggio Sommavilla, in questa fase si verifica l'abbandono delle aree insediative alla base con la loro destinazione ad usi funerari. Nel periodo in cui l'espanzione della roma antica attraverso le operazioni militari dette guerre sannitiche condotte da Manio Curio Dentato arriva a conquistare la sabina, genera una nuova organizzazione sociale ed urbana del territorio, nelle parti piu' alte, soprattutto nella zona colli, che sovrasta il torrente Aia che da Forum Novum arriva fino al tevere, nascono strutture abitative piu' complesse le villae, residenze estive dei patrizi con abitazioni organizzate all'attivita' produttiva pars rustica che comprendeva un fondo generalmente in relazione agli schiavi posseduti, la distribuzione delle terre meno fertili veniva assegnata alla popolazione locale. Nella localita' Madonna del piano si suppone ci sia stata la presenza di un forum trasfomato in castrum, si nota ancora oggi una costruzione con una torre "Mozza" che probabilmente derivava da un'insediamento a pianta militare romana.
  La Cristianizzazione e le sistematiche invasioni dei popoli nordici accelerano il crollo dell'Impero romano, si verifica il fenomeno dell'incastellamento con la riutilizzazione dei siti romani esistenti, inizia il medioevo. Nel territorio odierno del comune di Collevecchio erano presenti alcuni agglomerati urbani tra cui il Fundu Antiquus sembra comprendesse la zona Mozzano (loc Madonna del piano), con il casale de antiquo e la chiesa di San Valentino (si presume eretta da Galla tra 523 e il 535 nella zona detta massa cornicle Septiminiana e si suppone che fu cattedrale della diocesi sabina fino al 756 quando fu donata a Farfa), Fundu Usianus (Sant' Anatolia), Casalia (Casaglia), Cicinianus (Cicignano), Fundu Carpinianu (Grappigano), Thoccie (la Torretta) Cuphi (colle delle palme, Poggio Sommavilla), che i longobardi nel 570 aggregarono al ducato di Spoleto. Si afferma il sistema sociale del feudalesimo. Papa Innocenzo IV con il breve del 10 dicembre 1253 formalizza la nascita di Castrum Vetulum. Nel luglio 1283 fu occupato dal comune di Narni e nel giugno venne ratificato un'accordo in cui l'amministrazione giuridica passava sotto il controllo dei narnesi i quali potevano costruire una rocca con palazzo e torre, oggi possiamo identificarla con il palazzo Cerbelli, Collevecchio contava circa 700 abitanti e 126 focolari. Nel 1319 Collevecchio ritorna nella sovranita' della curia, vennero ratificate a Vescovio le costituzioni della provincia di sabina dai rappresentanti dei comuni di Tarano, Aspra, Stimigliano, S.polo, Selci e Torri emanate dal rettore Guglielmo Costa. In quel periodo il rettore risiedeva nella provincia del Patrimonio di San Pietro in Tuscia a Toscanella e il vice rettore risiedeva a tarano. L'umanesimo con il rinascimento letterario segna un'importante rinascita culturale e sociale, grazie alle condizioni urbanistiche sviluppate, alle relazioni con l'allora Firenze dei Medici e alla presenza di personaggi come Blosio Palladio, si determinarono le condizioni per cui Collevecchio divento' uno dei centri principali della Sabina. Tra il 1605-1621 papa Paolo V lo scelse come sede del governatorato apostolico della provincia sabina con il tribunale le carceri e la cancelleria. Un'epigrafe posta sulla facciata del palazzo ne da testimonianza: -PAULUS V P.MAX/PROVINC.SAB IN GUBERN. ERETICA/JO ANT. MAXIMO V.S.R. PRAEFECTUS / FORUM APTAN. CARCERES/COSTRUEND. MANDAVIT/A. D. MDCV -Paolo V Pont. Mass/ dopo la costruzione della provincia sabina, ordino' al governatore Giovanni Antonio Massimo di organizzare le carceri e il tribunale. nell'anno del signore 1605.
  Con la costituzione della provincia l'amministrazione civile e penale fu sottoposta al controllo delle istituzione della curia, nelle localita' baronali i feudatari potevano organizzare autonomamente l'amministrazione pur sempre con il diritto di controllo della Chiesa. Per i reati piu' gravi il governatore si limitava all'istruzione della causa che veniva decisa dal tribunale della Sacra Consulta di roma, le condanne poi venivano eseguite attraverso gli uffici governatoriali. Una lapide in via menichini ricorda l'esecuzione per omicidio e lesioni del balivio della terra (il bargello capo dei birri) datata 1753. Nell'ultimo periodo del governatorato, si ha la presensa del famoso boia romano Giambattista Bugatti detto Mastro Titta che nelle sue memorie ricorda . -51 Felice Rovina, "impiccato" in Collevecchio li 7 luglio 1802, per avere strozzato un eremita. -181 Gioacchino de Simoni, "mazzola e squarto" in Collevecchio li 27 maggio 1816, per omicidio barbaro in persona della moglie. -356 Vincenzo Orlandi di Collevecchio, anni 47, per omicidio, ed altri delitti 1841. Una leggenda narra che un detenuto nelle carceri di Collevecchio evase con dei ceppi legati ai piedi da catene, questi arrivo' a Cottanello dove vicino al santuario di San Cataldo i ceppi miracolosamente si aprirono. Collevecchio risulta fosse retto da un consiglio di circa trenta membri, piu' il sindaco e due massari. Nel periodo post-Napoleone la restaurazione, 1816, Collevecchio, contava 475 abitanti fu incluso nel distretto di Poggio Mirteto dove venne trasferita la sede del governatorato apostolico. Il cardinale Ercole Consalvi nel novembre del 1817, fu incaricato di definire il nuovo assetto istituzionale dei territori dello stato pontificio, Collevecchio divenne appodiato di Montebuono, per tornare poi autonomo, con appodiati Cicignano, Poggio Sommavilla, S. Polo e Foglia sabina. Nel 1853 gli abitanti erano 919, dei quali 171 vivevano in campagna, le famiglie erano 191, 172 le case. Nel centro storico erano presenti un macello, due caffè, alcune osterie, una pizzicheria, una bottega di spiriti, una di cordaggi, altre due di ferri lavorati, una di merci diverse, due tinozzai, dei sarti, degli ebanisti, un muratore, un notaio, un medico, un chirurgo, la farmacia e la mola per il grano.